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La Prima Guerra Mondiale
La prima guerra mondiale, conosciuta anche come la Grande Guerra, iniziò nel 1914 dopo l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria. Il suo omicidio fu la scintilla che accese la guerra in tutta Europa e che durò fino al 1918.
Grazie alle nuove tecnologie militari e agli orrori della guerra di trincea, la prima guerra mondiale vide livelli di carneficina e distruzione senza precedenti. Quando la guerra finì e le potenze alleate rivendicarono la vittoria, più di 16 milioni di persone – fra soldati e civili – erano morte.
Lo scenario in Europa
Le tensioni politiche erano alte nell’Europa del primo Novecento. Le grandi potenze europee erano sempre più agguerrite nell’acquisizione di nuove colonie. Mentre le terre non occupate si esaurivano, la corsa per rivendicarle divenne estremamente competitiva. Allo stesso tempo, l’Impero Ottomano governato dalla Turchia, che esisteva da centinaia di anni, stava lentamente decadendo. Grecia, Bulgaria, Romania, Serbia e altre nazioni dell’Europa meridionale che erano state sotto il dominio ottomano divennero indipendenti, cambiando l’equilibrio del potere in Europa. Ma anche i numerosi gruppi etnici dell’Austria-Ungheria, ispirati da queste nuove nazioni dell’Europa meridionale, iniziarono ad agitarsi per la propria indipendenza. Inoltre, la Serbia voleva indietro il territorio della Bosnia-Erzegovina, perso contro l’Austria in una precedente guerra.
Ma allo stesso tempo, gli sviluppi tecnologici e industriali in Europa stavano avanzando con una velocità senza precedenti. La tecnologia militare era in prima linea in questa tendenza e un’orribile guerra con queste nuove armi era sia temuta che considerata inevitabile. In effetti, la prima guerra mondiale si è rivelata una vetrina per le nuove tecnologie che avrebbero cambiato la natura, la velocità e l’efficienza delle guerre nel secolo a venire. Carri armati, aeroplani e sottomarini hanno cambiato il modo in cui venivano combattute le guerre. Altri tipi di veicoli a motore, come camion, automobili e soprattutto treni, hanno notevolmente migliorato la velocità con cui potevano essere dispiegate truppe e rifornimenti. La mitragliatrice ha permesso a un singolo soldato, di affrontare efficacemente più avversari contemporaneamente. La guerra chimica, con l’uso delle armi a gas, è
stata dispiegata su larga scala per la prima volta, con risultati così raccapriccianti che la maggior parte dei paesi ha giurato di non usarle mai più.
L’inizio della Grande Guerra
E’ un omicidio nella città di Sarajevo ad accendere la miccia della guerra.
Sarajevo era la capitale della Bosnia, una regione dell’Impero austro-ungarico . Per molti anni l’Austria-Ungheria e la sua vicina Serbia erano state ostili. Il 28 giugno 1914, un serbo bosniaco sparò e uccise il nipote dell’imperatore austro-ungarico, l’arciduca Francesco Ferdinando.
Il 28 luglio l’Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia. Entrambi le nazioni chiesero aiuto ai loro paesi amici. Gli amici dell’Austria-Ungheria erano la Germania e l’ Italia . Il loro gruppo veniva chiamato la Triplice Alleanza. La Serbia era un piccolo paese, ma la Russia lo proteggeva e i paesi amici della Russia erano Francia e Regno Unito. Il loro gruppo veniva chiamato la Triplice Intesa.
In poche settimane la maggior parte dei paesi europei erano quindi in guerra. Entrambe le parti ottennero presto nuovi nomi. Le forze della Triplice Alleanza furono chiamate le Potenze Centrali e gli stati della Triplice Intesa si identificavano con il nome di Alleati. L’Italia all’inizio non entrò in guerra scegliendo di dichiarasi neutrale.
Secondo un’aggressiva strategia militare nota come Piano Schlieffen, la Germania iniziò a combattere la prima guerra mondiale su due fronti, invadendo la Francia attraverso il neutrale Belgio a ovest e affrontando la Russia a est.
Nella prima battaglia della Marna , combattuta dal 6 al 9 settembre 1914, le forze francesi e britanniche affrontarono l’esercito invasore tedesco, che era ormai penetrato in profondità nella Francia nord-orientale, entro 30 miglia da Parigi. Le truppe alleate però riuscirono a controllare l’avanzata tedesca e obbligarono la Germani a fermarsi.
Entrambe le parti scavarono lunghe trincee e il fronte occidentale fu teatro di una guerra di logoramento infernale che sarebbe durata più di tre anni.
Sul fronte orientale invece, le forze russe invasero le regioni controllate dalla Germania in Prussia orientale e in Polonia, ma furono fermate dalle forze tedesche e austriache nella battaglia di Tannenberg alla fine di agosto 1914.
Sempre in quell’anno l’ Impero Ottomano (che oggi potremmo identificare nella Turchia ) si unì alle Potenze Centrali attaccando la Russia. Le truppe alleate provenienti da Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda cercarono di fermare gli ottomani nella penisola turca di Gallipoli, ma fallirono.
E l’Italia?
Nel 1915 l’Italia entrò in guerra a fianco degli alleati con l’obiettivo di tornare in possesso di Trento e Trieste, sotto il dominio austro-ungarico.
Per due anni l’esercito italiano, guidato da Luigi Cadorna combattè al confine con l’odierna Slovenia per costringere gli austriaci a ritirarsi.
Nel 1917, mentre la vittoria sembrava vicina, la Germania inviò sei divisioni tedesche a supporto dell’Austria e la battaglia di Caporetto divenne la più grave disfatta mai subita dall’Italia nella sua storia.
Ancora oggi si indica con il termine “Caporetto” una sconfitta disastrosa in tutti i campi.
L’esercito italiano cominciò ad indietreggiare ma si stabilì sul fiume Piave, riuscendo a costruire una linea difensiva che gli austriaci non riuscirono mai a sfondare.
Ristabilito l’ordine, Cadorna venne sostituito dal generale Armando Diaz, che guidò l’esercito italiano fino alla vittoria nel 1918.
Ma facciamo un passo indietro.
La parte centrale della guerra, 1916 e 1917, fu dominata da continue guerre di
trincea sia a est che a ovest. I soldati combattevano da posizioni scavate nel terreno, colpendosi a vicenda con mitragliatrici, artiglieria pesante e armi chimiche. Sebbene i soldati morissero a milioni in condizioni brutali, nessuna delle due fazioni ebbe alcun vantaggio sull’altro.
Era ormai una situazione di stallo, su entrambi i fronti, in Europa.
Ma nel 1917 si verificarono due importanti sviluppi nella guerra che in qualche modo portarono il conflitto ad una svolta.
La battaglia, oltre che in trincea, si combatteva per mare, con l’ausilio di aerei e sottomarini che erano soliti affondare anche navi mercantili e navi civili di paesi neutrali. Dopo che la Germania affondò il transatlantico Lusitania, con a bordo 128 americani, e cinque navi mercantili targati USA, il 2 aprile il Presidente degli Stati Uniti ,Wilson, si presentò al Congresso con una dichiarazione di guerra contro la Germania. Quasi 10.000 soldati statunitensi cominciarono a sbarcare, ogni giorno in Francia, a fianco degli Alleati.
A novembre, dello stesso anno, l’instabilità ribollente della Russia esplose nella rivoluzione russa del 1917, guidata da Vladimir Lenin e dai bolscevichi , che pose fine al dominio zarista e decretò la fine della partecipazione russa alla prima guerra mondiale.
Sebbene entrambi gli schieramenti lanciarono nuove offensive nel 1918 in un tutto per tutto per vincere la guerra, entrambi fallirono.
I combattimenti tra truppe esauste e demoralizzate continuarono ad arrancare finché i tedeschi persero diverse battaglie e iniziarono gradualmente a ritirarsi. Un’epidemia mortale di influenza, nel frattempo, causò pesanti perdite fra i soldati di entrambe le parti.
La guerra terminò alla fine dell’autunno del 1918, dopo che i paesi membri delle Potenze Centrali firmarono uno ad uno gli Accordi Di Armistizio. La Germania fu l’ultima, firmando il suo armistizio l’ 11 novembre 1918 . Come risultato di questi accordi, l’Austria-Ungheria è stata suddivisa in diversi paesi più piccoli. La
Germania, in base al Trattato Di Versailles, fu ritenuta interamente responsabile della guerra e venne severamente punita con pesanti ricadute economiche, perdite territoriali e rigidi limiti ai suoi diritti di sviluppo militare.
Anche se la Germania finì per pagare solo una piccola percentuale dei risarcimenti imposti, era già indebolita finanziariamente dalla guerra e l’onere economico aggiuntivo causò un enorme risentimento. Alla fine, gruppi estremisti, come il partito nazista, sfruttarono questa umiliazione e presero il controllo politico del paese nei decenni successivi.
La brutalità del conflitto e l’enorme perdita di vite umane ispirarono una rinnovata determinazione tra le nazioni a fare affidamento sulla diplomazia per risolvere i conflitti in futuro.
Questa decisione portò alla nascita della Società delle Nazioni fortemente voluta dal Presidente americano Wilson, che vinse per questo il premio nobel per la pace nel 1919, nonostante gli Stati Uniti non entrarono a farne parte.
La Società delle Nazioni però fallì il suo scopo e dopo la Seconda Guerra Mondiale, venne smantellata, facendo posto alla moderna organizzazione delle Nazioni Unite istituita nel 1945.
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Si sta come
D’autunno
Sugli alberi
Le foglie.
Soldati – 1918 – Giuseppe Ungaretti