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Galileo Galilei è considerato il padre della scienza moderna per aver creato un metodo scientifico basato sull’uso di strumenti in grado di analizzare la realtà in modo razionale.

Galileo nasce a Pisa il 15 febbraio del 1564 da una famiglia di origini antiche ed importanti ma in difficoltà economica.

Per volere del padre, Galileo si iscrive alla facoltà di medicina di Pisa, considerata più redditizia rispetto alle inclinazioni troppo teoriche del ragazzo, ma abbandonerà poco dopo per seguire la sua passione per la matematica grazie all’incontro con il suo insegnante Ostilio Ricci.

Nel 1589 diventa professore di matematica all’Università di Pisa e poco dopo nel 1593 viene chiamato dall’Università di Padova che gli offre una cattedra di matematica, geometria e astronomia.

Nel 1599 conosce Marina Gamba, da questo incontro nascono tre figli: Maria Celeste, Arcangela e Vincenzio.

In continua ristrettezza economica, fabbrica strumenti e tiene lezioni private per arrotondare lo stipendio. Si dice anche che in occasione della comparsa di una supernova nei cieli europei nel 1604, Galileo vendesse oroscopi a pagamento.

Quello che è certo è che approfitta dell’evento per perfezionare uno strumento inventato in Olanda, il cannocchiale, e ne fa un uso mai fatto prima: lo punta verso le stelle.

Grazie all’uso di questo nuovo strumento Galileo studia le macchie solari, i crateri sulla luna, scopre i quattro maggiori satelliti di Giove e osservando la via Lattea studia le diverse distanze delle stelle, fino a quel giorno considerate tutte lontane dalla terra in egual misura.

Ma il suo apporto più significativo è quello di dimostrare con esattezza quello che Copernico aveva solo teorizzato anni prima:
non è la Terra ad essere al centro del sistema ma il Sole, che immobile, vede girare intorno a se’ la Terra e tutti i pianeti.


Ben presto però la teoria eliocentrica comincia a dare qualche problema a Galileo che si vede ammonito formalmente dal cardinale Bellarmino: le idee copernicane sono considerate eretiche in quanto contraddicono quanto è scritto nelle sacre scritture.

Galileo però con il suo libro Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo conferma la teoria eliocentrica con il supporto di altri due nuovi principi:
Il “principio di inerzia” e la “relatività del movimento”.

Inoltre Galileo insiste sul separare l’approccio scientifico della scienza, dall’obiettivo di guida morale attribuito alla Bibbia.

L’Inquisizione ecclesiastica non sente ragioni e, imprigionato e minacciato di tortura, lo obbliga ad abiurare, e cioè a rinnegare tutto quello che aveva scoperto.

«Io Galileo inginocchiato avanti di voi […] con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e detesto li sudetti errori e eresie […] questo dì, 22 giugno 1633».

Galileo per salvarsi la vita si piega all’umiliazione pubblica ma nel mentre, la leggenda dice, che bisbigliasse: “eppur si muove”.

Ormai anziano, viene condannato all’esilio a vita nella sua villa di Arcetri.

Galileo Galilei muore nel 1642 ed è sepolto a nella chiesa di Santa Croce a Firenze.

“Chi non conosce la verità è sciocco, ma chi pur conoscendola la chiama menzogna è un criminale.”