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Quando pronunciamo le parole Artista e Leonardo istantaneamente il nostro cervello fa un collegamento parola/immagine immediato. 

Il pensiero corre subito al più famoso ritratto della storia, Monnalisa.  

Bene partiamo da qui. 

Per cominciare Monnalisa ha tutto! 

E’ la donna più famosa al mondo, ha corteggiatori e ammiratori pronti ad attraversare oceani per cercare di vederla, anche solo di sfuggita tra la folla … Monnalisa è continuamente fotografata, circa trentamila persone quotidianamente la immortalano, è star dei social, partecipa a campagne pubblicitarie, ha sedotto imperatori con il suo enigmatico sorriso …  Monnalisa è stata rapita e hanno persino tentato di sfregiarla … Monnalisa ha una residenza invidiabile, Rue de Rivolì, Parigi, il Louvre, Monnalisa ha sfrattato Re Luigi XIV, il Re Sole.

Monnalisa è la rockstar dell’arte mondiale.

Nessuno può competere con lei.

Figlia di quel gran genio tutto orgogliosamente italiano chiamato Leonardo da Vinci.

Monnalisa però non è figlia unica, ha fratelli e sorelle, con cui è costretta a dividere la fama, meno noti di lei hanno deciso di abitare luoghi diversi del pianeta.  

Tra le più note della famiglia ricordiamo La Dama con l’ermellino, sorella maggiore di qualche anno, che risiede a Cracovia, San Giovanni Battista e Sant’Anna, probabilmente con loro ha un rapporto migliore, gli fanno compagnia a Parigi, La Vergine delle Rocce ha preferito la monarchica Londra, Annunciazione ha scelto il bel paese prendendo casa a Firenze, la Madonna Benois ha voluto la residenza degli zar di Russia, l’Ermitage, San Girolamo, fedele al suo nome, ha scelto i Musei Vaticani, Ginevra de Benci, mutilata -gli hanno amputato le mani- dopo questo affronto ha deciso di “tagliare” i ponti con l’Europa, decidendo di trasferirsi a Washington, la Cena dei 12 apostoli si consuma a Milano, mentre ha voluto far parlare di se per poi scomparire subito dopo, Salvator Mundì, forse l’unico ad essere riuscito a strappare i riflettori a Monnalisa per qualche mese, con il suo esotico trasloco ad Abu Dhabi organizzato da Christie’s e costato solo 450,3 milioni di euro! 

CURIOSITA‘:

L’asta che si tenne nel Novembre del 2017 presso la sede newyorchese della casa d’aste Christie’s, riempì le pagine di tutti i giornali del mondo.

In quell’occasione era presente in asta il quadro del Salvator Mundì di Leonardo da Vinci.

Dopo un’avvincente serie di rialzi a colpi di milioni, l’opera viene aggiudicata, alla cifra record di 450,3 milioni di dollari, a un intermediario di un ricco uomo saudita che si presuma sia il principe ereditario Mohammed bin Salman, ed è così che Salvator Mundì diventa il quadro più costoso al mondo e tutt’oggi si trova sul podio. 

Con notevole distacco al secondo posto sul podio troviamo il quadro “Interchange” dell’artista olandese William de Kooning battuto per 303 milioni di dollari e al terzo posto ” Nafea faa ipoipo” dal thaitiano “Quando ti sposi?” di Paul Gauguin battuto per 300 milioni di dollari. 

Tra i fratelli e le sorelle di Monnalisa troviamo anche un semplice disegno a penna e inchiostro su carta, si chiama L’Uomo Vitruviano, è più schivo e riservato dei fratelli, meno incline a farsi osservare, è più delicato, la luce gli fa male, ha scelto di risiedere e farsi custodire a Venezia presso l’Archivio della Galleria dell’Accademia. 

Non è visibile al pubblico a causa la sua forte fotosensibilità. 

Non è di elaborazione complessa come i suoi familiari, non ha neanche richiesto anni di lavorazione, di studi del colore, della luce, pose etc. ma a differenza dei patinati congiunti, che risplendono di fascino e glamour, lui ci vuole insegnare alcune cose. 

Intorno agli anni ’50 del ‘900 Heidegger scrisse:

«Ciò che è veramente inquietante non è che il mondo si trasformi in un dominio completo della tecnica. Più inquietante è che l’uomo non sia preparato a questo radicale mutamento. Ed ancora più inquietante è che non siamo capaci di raggiungere, attraverso un pensiero meditativo, un adeguato confronto con ciò che sta realmente emergendo nella nostra epoca».

L’Uomo Vitruviano nel 1490, circa 500 anni prima del filosofo tedesco, ha cercato di metterci all’erta sul delicato equilibrio tra Uomo e Natura.

L’uomo Vitruviano simboleggia il ruolo centrale dell’Uomo come misura di tutte le cose. 

Le azioni che l’uomo compie si riflettono in misura direttamente proporzionale nell’ambiente in cui vive.

Il disegno è semplice, al centro della pagina troviamo un uomo nudo, con braccia e gambe aperte in due differenti posizioni, iscritto poi in due figure geometriche, un quadrato e un cerchio.

Le braccia, nella prima posizione, sono totalmente distese all’altezza delle spalle formando una perfetta linea orizzontale, perpendicolare all’asse centrale del corpo, mentre nella seconda posizione sono aperte formando un angolo di trenta gradi sull’asse orizzontale delle braccia distese.

Il dito medio di entrambe le mani sulle braccia aperte a trenta gradi, tocca il cerchio nel quale è iscritta la figura, mentre il dito medio delle mani nella posizione delle braccia distese tocca i lati del quadrato. 

Lo schema delle braccia lo ritroviamo anche nelle gambe. 

Nella prima posizione le vediamo perpendicolari al corpo, con il piede destro disegnato frontalmente e il sinistro di scorcio, nella seconda posizione, come le braccia, vanno a formare un angolo di 30 gradi rispetto all’asse verticale del corpo.

I piedi poggiano poi sul cerchio, il cui centro è l’ombelico dell’uomo.

La testa dell’uomo perpendicolare ai piedi tocca il lato superiore del quadrato.

Tutta la composizione è qui, semplice ma ordinatamente composta. 

E giustamente ora ci chiediamo: come mai quest’Uomo Vitruviano ha la presunzione di sentirsi speciale ??? 

Leonardo cerca di dimostrare, di dimostrarci, con questo disegno come le proporzioni ideali del corpo umano possano essere armoniosamente inscritte nelle due figure geometriche che, anche il filosofo greco Platone, considerava perfette, il cerchio e il quadrato.  

Queste due figure geometriche intersecate per Leonardo assumono anche un ruolo simbolico oltre che scientifico.

Il cerchio simboleggia il cielo, mentre il quadrato simboleggia la Terra e queste due figure geometriche piane, insieme, vanno a rappresentare la perfezione divina.

L’Uomo inscritto in esse entra quindi in sintonia con il Cielo e con la Terra.

Testa e piedi poggiano sulla Terra mentre solo l’indice della mano riesce a sfiorare il grande mistero che è il Cielo, che è la vita.  

CURIOSITA’: 

Nella Creazione di Adamo, 22 anni dopo l’Uomo Vitruviano, Michelangelo simboleggerà l’incontro tra Uomo e Dio, Terra e Cielo, con l’indice dei due personaggi che tende eternamente a sfiorarsi.  

Genericamente questo lavoro di Leonardo viene considerato come una pura applicazione del trattato di architettura di Vitruvio, da qui nasce il nome “Uomo Vitruviano” ma, secondo alcuni studiosi, si tratta di una riflessione più ampia che interessa anche il pensiero di Leon Battista Alberti e persino del matematico Euclide.

Per alcuni infatti le proporzioni che troviamo nel disegno sono più vicine al trattato “De Statua” di Alberti piuttosto che al “Trattato di  architettura” di Vitruvio.

L’Uomo Vitruviano di Leonardo rappresenta la nascita dell’età moderna, la figura umana viene analizzata e misurata con strumenti matematici e geometrici, il disegno diventa così simbolo di aspirazione ad un futuro migliore nel quale l’umanità dovrebbe assumere sempre di più la consapevolezza delle proprie azioni.

Ed è con questo concetto ampio e profondo che l’uomo Vitruviano riesce a mettere all’angolo la patinata e vanitosa sorella dal sorriso enigmatico.  Tanto bella e cara, ma il suo racconto è decisamente più pop!

Ci riesce un po’ meno nei confronti del fratello Salvator Mundi, d’altronde si sà, il dio denaro è quello che fa girare il mondo, e nell’epoca moderna concetti spirituali come il quadrato e il cerchio non possono nulla contro il fantomatico biglietto verde.

CURIOSITA’:

Ora, giustamente, osserveremo che la moneta da 1 Euro di conio italiano ha come simbolo l’Uomo Vitruviano di Leonardo. 

Assolutamente nulla di più distante dal voler sovvertire l’idea di Leonardo cercando di piegarla alla globalizzazione trainata dal denaro.

Alla nascita della moneta unica europea, l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, scelse l’Uomo Vitruviano per il suo significato originale – L’Uomo come misura di tutte le cose – .  

Leonardo non poteva immaginare quello che la razza umana avrebbe potuto fare al pianeta terra dopo pochi secoli. 

Il quadrato e il cerchio, in cui siamo chiamati a vivere, negli ultimi anni è stato preda degli interessi economici e politici e il delicato equilibrio Uomo/Natura, Terra/Cielo denunciato a gran voce è ormai al collasso.

Secondo Heidegger, già 70 anni fa, con la scienza e la tecnica moderna, il tradizionale concetto del “saper fare” si è trasformato nell’abitudine a “dover fare” tipica della produzione industriale. 

La conseguenza è ora una “civiltà non più a misura d’uomo” in cui il mondo del lavoro ha sempre meno valori. Stiamo dunque perdendo il sano rapporto che l’uomo ha con la natura a favore di un’esistenza dedita a rincorrere le scadenze imposte dell’incedere della tecnologica.  

“Modern Time”, come direbbe Charlie Chaplin 

Ora è compito di tutti noi fare il possibile per ristabilire la fragile armonia che nei secoli scorsi ha permesso la coesistenza dell’uomo con la natura: è tempo di fermarsi, di rallentare per riportare la bolla in asse, per poter ristabilire quella matematica armonia che Leonardo ci mostra.

Non è solo Heidegger  a suggerircelo nei suoi testi, molti sociologi contemporanei ci supplicano di rallentare ma sopratutto ce lo chiede Monnalisa che la sera, sfiancata dalla giornata di fotografie, vorrebbe continuare a voltarsi per ammirare la natura riposante alle sue spalle, ce lo sta chiedendo la Dama con l’ermellino, costretta tutte le notti a prendere un tranquillante, perché solo l’idea che l’amato animale rischi l’estinzione le fa perdere il sonno.

San Girolamo lasciamolo stare che è penitente da più di 500 anni, ma anche lui, con il suo sguardo rivolto verso l’alto, sembra supplicarci di prestare attenzione prima di finire penitenti nelle sue condizioni. Ginevra de Benci, per carità, ha già lo sguardo contrariato solo all’idea e i 12 Apostoli sembra che stiano farfugliando qualcosa a tavola, forse stanno decidendo su quale pianeta andare a consumare la prossima cena.  

La vergine delle rocce cosa sarebbe senza il suo bellissimo sfondo bucolico? 

E infine arriva lui il Salvator Mundi, il salvatore del mondo, che sembra guardarci rassegnato con l’aria di uno che sta per dire “ve lo avevo detto!”, e’ lì, pronto a partire per nuovi mondi, la mano destra elegantemente alzata è pronta a impartirci l’ultima benedizione, del tipo “adesso arrangiatevi” mentre nella mano sinistra tiene un globo iridescente simbolo del suo potere universale ( i 450 milioni di dollari, dollaro più dollaro meno), o forse è un souvenir, un ricordo della nostra amata terra.